Cerca
Close this search box.

Giornata Internazionale per la Prevenzione dello Sfruttamento dell’Ambiente in Guerra e Conflitti Armati: Proteggere la Natura nei Momenti di Crisi

Ogni anno, il 6 novembre, la Giornata Internazionale per la Prevenzione dello Sfruttamento dell’Ambiente in Guerra e Conflitti Armati ci ricorda una vittima spesso trascurata dei conflitti: l’ambiente. La distruzione causata dalla guerra non si limita a vite umane e infrastrutture; ecosistemi, fauna, riserve idriche e risorse naturali subiscono danni devastanti, con conseguenze a lungo termine che continuano a colpire le comunità e la natura per generazioni.

La guerra sconvolge i paesaggi, danneggia risorse vitali come foreste, fiumi e terreni agricoli, essenziali non solo per la biodiversità locale ma anche per la sussistenza di milioni di persone. I contaminanti tossici delle armi, l’erosione del suolo causata dal collasso delle infrastrutture e i danni ai sistemi idrici comportano effetti gravi, spesso irreversibili, sugli ecosistemi. Inoltre, lo sfruttamento illegale delle risorse naturali per finanziare gruppi armati provoca un’ulteriore degradazione, colpendo tutto, dalle specie in via di estinzione alle economie locali che dipendono da pratiche sostenibili.

Anni di conflitto in Siria, Iraq, Yemen, Ucraina, Sudan, Congo, Chad, Somalia hanno reso le popolazioni particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, sopratutto a causa della degradazione delle loro risorse naturali e alla perdità di biodiversità, che li hanno resi incapaci di adattarsi alle nuove sfide poste da nuovi modelli climatici.


Investire in regioni colpite da conflitti e situazioni di fragilità è certamente complesso, ma questa difficoltà non può essere una scusa per l’inazione. Come evidenziato dalla Banca Mondiale, entro il 2030 fino a due terzi della popolazione mondiale potrebbe risiedere in paesi segnati da fragilità, conflitti e violenza.

Questa intersezione tra povertà, conflitto e vulnerabilità climatica non è una coincidenza; deriva piuttosto dal deterioramento delle istituzioni statali, dalla capacità di gestire l’ambiente, dall’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, dallo sfollamento e la frammentazione dei legami sociali. Tutti fattori che erodono la capacità dei paesi e delle comunità di anticipare e resistere agli impatti climatici.

Negli ultimi anni, è cresciuta la consapevolezza della necessità di integrare la protezione ambientale nei processi di costruzione della pace e risoluzione dei conflitti. Organismi internazionali e ONG stanno sostenendo sempre più politiche che diano priorità alla salvaguardia degli ecosistemi durante i conflitti, garantendo la protezione delle comunità che dipendono dalle risorse naturali per la loro sopravvivenza e promuovendo la responsabilità per i danni ambientali causati da azioni militari.

In un mondo in cui rischi legati ai conflitti e al clima sono sempre più intrecciati, è essenziale che fondi, donatori bilaterali e banche multilaterali di sviluppo (MDB) affrontino queste realtà, adattando i loro approcci per sostenere coloro che sono più esposti agli shock climatici.

Questo adattamento è cruciale alla luce dei crescenti impegni globali, come il Nuovo Obiettivo Quantificato Collettivo sul finanziamento climatico, atteso alla COP29, e la promessa della Banca Mondiale di aumentare al 45% la propria quota di prestiti destinata al cambiamento climatico.

Perché questi impegni abbiano successo, devono indirizzare risorse significative verso le popolazioni più vulnerabili al clima, affinché i finanziamenti climatici possano mantenere la promessa dell’Accordo di Parigi di dare priorità a chi ha più bisogno.

Come Possiamo Aiutare a Proteggere l’Ambiente nelle Zone di Conflitto

Sostenere Politiche per la Protezione Ambientale in Guerra: È fondamentale sostenere politiche che includano la conservazione ambientale nei periodi di guerra. Supportiamo trattati e accordi internazionali che impongano regole più severe sui danni ambientali durante i conflitti armati.

Promuovere Sforzi di Ripristino e Bonifica: Dopo un conflitto, i programmi di ripristino che riabilitano gli ecosistemi distrutti e bonificano le terre inquinate sono essenziali. Sosteniamo le organizzazioni che lavorano sul campo per ristabilire l’ambiente e promuovere una gestione sostenibile delle risorse.

Sensibilizzare: Informare gli altri sull’importanza della protezione dell’ambiente nei periodi di guerra aiuta a promuovere azioni collettive. Campagne di sensibilizzazione, condivisione sui social media e discussioni nelle nostre comunità possono influenzare il modo in cui questi temi vengono percepiti a livello globale.

Impegnarsi con le Organizzazioni per la Pace: Pace e stabilità ambientale vanno di pari passo. Supportiamo e facciamo volontariato con organizzazioni che lavorano per la risoluzione dei conflitti promuovendo pratiche ambientali sostenibili, essenziali per una pace duratura.

La Giornata Internazionale per la Prevenzione dello Sfruttamento dell’Ambiente in Guerra e Conflitti Armati ci ricorda quanto l’ambiente sia una vittima silenziosa della guerra e che il nostro pianeta meriti protezione, anche nei momenti più difficili. Sensibilizzando e sostenendo gli sforzi globali per dare priorità alla protezione dell’ambiente nelle zone di conflitto, possiamo contribuire a un futuro in cui pace e sostenibilità siano davvero raggiungibili.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram

Iscriviti alla nostra newsletter

Riceverai una email ogni mese per aggiornarti sul nostro lavoro e sulle nostre iniziative.