- Major flood of 31 July 2021. Durante la stagione dei monsoni non possiamo muoverci agevolmente da un posto all’altro. Ogni anno affrontiamo problemi legati alla stagione dei monsoni e molte persone perdono la vita a causa delle frane.
2. We Rohingya refugees face hunger and loss of hope. Riceviamo solo 12 dollari al mese da parte del WFP per persona, quindi è davvero molto difficile gestire i nostri figli. Non siamo in grado di fornire loro il cibo che desiderano.
3. Conflagrations are common in the camp. Uno di questi eventi ha separato una madre da suo figlio nel caos che ne è seguito. Si sono riuniti soltanto il giorno dopo. – Molto spesso, la strada è l’unico spazio aperto nei campi affollati in cui giocare.
4. Fire incident at Rohingya refugee camp 5 on last 7th January 2024. 800 rifugi distrutti, 93 parzialmente danneggiati, 120 strutture danneggiate. Viviamo qui con poche risorse e sopravviviamo grazie al cibo e agli oggetti limitati che le agenzie umanitarie riescono a fornire. Vivendo in queste condizioni, quando scoppia un incendio, perdiamo tutto ciò che abbiamo. La prevenzione incendi è davvero importante per noi.
5. Last 24th May 2024. Un enorme incendio è scoppiato al campo 13 di Cox’s Bazar, distruggendo circa 221 rifugi. Inoltre, 72 strutture WASH, tra cui latrine, impianti balneari e pozzi tubolari profondi e superficiali, sono stati gravemente danneggiati.
6. Major flood on last 25th July 2024. Ogni anno affrontiamo i problemi della stagione dei monsoni, con persone che perdono la vita a causa delle frane. La pioggia non è romantica per tutti, di certo non per i rifugiati Rohingya in Bangladesh.
Bio
Fotografo che vive nel più grande campo profughi del mondo, Kutupalong, in Bangladesh, dove documenta la condizione dei Rohingya, fuggiti dalla persecuzione etnica e religiosa in Myanmar. L’artista ritrae la sua vita quotidiana con straordinaria umanità, aprendo le porte a un mondo nuovo. Libero da ogni paternalismo, Khan svela la vita del campo, le lotte quotidiane e le speranze del suo popolo, alternando tutto con equilibrio e naturalezza, offrendoci uno sguardo consapevole ed elegante su un’esistenza completamente diversa. L’artista dice: “Spero che i miei figli crescano in un ambiente diverso. Un giorno guarderanno queste fotografie e ricorderanno quello che abbiamo passato. Spero che le persone vedranno le mie fotografie e capiranno le nostre lotte e la vita da rifugiato”. Le fotografie di Mohammed Salim Khan sono state pubblicate su Dhaka Tribune, Aljazeera, Southeast Asia Globe, Borderless360, AFP e The Business Standard, tra gli altri.